martedì 4 giugno 2013

Contro il femminicidio si attivino tutte le sezioni dei partiti, a partire dal PD: questa la proposta di Laura Puppato

In una nota sulla sua pagina ufficiale di fb, Laura Puppato ha recentemente lanciato una proposta originale e che ci è parsa geniale: perché è innovativa e tanto semplice quanto efficace. Ha un solo difetto: richiederebbe la collaborazione dei partiti - a partire dal suo. Cosa in cui non crede più nessuno. Ma forse.. dato che qui si parla della base, forse qualche possibilità di renderla operativa c'è! vediamo dunque di cosa si tratta, lasciando parlare lei, che presenta un contributo rivolto alla Federazione del PD di Mantova, e inviato in occasione di una manifestazione contro la violenza lì organizzata. E scrive:
Non è solo un saluto, è anche una proposta concreta, che spero le sezioni di partito vorranno discutere. Oggi è anche la giornata in cui è iniziata alla Camera la discussione sula ratifica della Convenzione di Istanbul (che andrà al voto domani), dunque un giorno particolarmente simbolico per affrontare questi temi.

Con tutto il cuore sono qui stasera con voi, e anche se non posso partecipare fisicamente, con il mio contributo vorrei portare qualcosa che non siano solo parole, ma proposte e volontà effettive. Perciò vado subito al sodo. Proprio oggi ho letto questo “stato” su un profilo di fb: 
Anche oggi una donna è stata uccisa! Solo se saremo insieme, donne euomini, possiamo farcela. La violenza riguarda ciascun* di noi. Anche nostramadre, nostra sorella o nostra figlia, potrebbero essere vittime di violenza. E' molto importante organizzare nelle sedi dei partiti (auspichiamo tutti i partiti) incontri per parlare della violenza maschile sulle donne”.
Bene, questo pensiero, postato su fb come un messaggio in bottiglia, mi ha colpito nel profondo: perché tocca un nodo essenziale lanciando una proposta che mi trova pienamente d’accordo, e come tale la raccolgo e ne rilancio l’idea. Perché la lotta contro la violenza non può essere delegata alle sole donne, che- volonterosamente e senza mezzi - la combattono da sempre, nell’indifferenza non solo delle istituzioni, ma della metà stessa dell’umanità: quella parte maschile che sembra considerarla “un problema minore”, qualcosa di incidentale o marginale – qualcosa che sta in coda, al centesimo posto, dopo i “veri problemi”.

Esagero? No. La condizione precaria dei diritti femminili, anche quelligià “acquisiti”, lo dimostra: dai continui attacchi alla 194 agli eccidi di donne che si susseguono.
Ma noi dobbiamo capire che per cambiare le cose dobbiamo partire da noi, sempre, non fare appelli a presunti “altri” che chissà dove sono. Niente è più acclarato del fatto che la violenza maschile contro donne e bambini è trasversale a tutte le società e a tutte le culture, pur con le differenze che ogni situazione presenta. Dunque partiamo dall’ammettere che anche la “sinistra” – pur essendo culturalmente attenta ai diritti e tradizionalmente più permeabile alle istanze del femminismo - non è certo scevra da maschilismo e tantomeno da episodi di violenza contro le donne. 

E se vogliamo avviare un processo di guarigione nella società, dobbiamo prendere le mosse da noi stessi, agendo su un doppio binario: quello di una riflessione (e dunque “guarigione”) interna, e quello volto ad alimentare impulsi positivi anche all’esterno – cioè nel sociale, mettendo in campo tutte le nostre forze. 

Ogni partito poggia su una preziosa organizzazione, fatta di sedi, strutture, e soprattutto di persone: una preziosa moltitudine di persone che hanno idee, sentimenti, passione, voglia di comunicare e di migliorare. 

Persone che sono uomini e donne: e dobbiamo ricordare che la violenza contro le donne si potrà battere solo se saranno gli uomini stessi che, in prima persona, decideranno di schierarsi al fianco delle loro compagne, sorelle e amiche in modo attivo e consapevole. Così come, sul piano del razzismo, tutti i bianchi non razzisti sanno che devono schierarsi al fianco di tutta la restante umanità, contro ogni razzismo.

Penso dunque che iniziative come queste andrebbero prese in tutte le federazioni, e che i temi dei rapporti fra i sessi, del rispetto di genere, di una cultura seriamente paritaria debbano, finalmente, essere messi in primo piano in tutte le sezioni di partito, perché da qui possa partire una rinascita culturale che è anche essenziale a un rinnovamento politico.

In vista della taskforce che vuole mettere in piedi contro la violenza, la ministra Idem ha convocato tutte le associazioni femminili e le ha invitate a partecipare attivamente a un lavoro comune e collettivo. Anche noi dobbiamo partecipare, dal basso e con il contributo di ciascun iscritto e simpatizzante. Da parte mia questo è un augurio e un impegno. (Laura Puppato, 26 maggio 2013)

Niente male, eh??
E il PD; cosa ne dice? come mai questo pezzo non è stato rilanciato dai suoi canali di informazione? come mai le "donne democratiche" non l'hanno fatto loro? Pazienza, tempo al tempo, confidiamo che lo faranno. Magari glielo ricorderemo anche noi.


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